Il ciclo produttivo del cartone: un ciclo ecologico.
Dalla materia prima alla lavorazione e al riutilizzo, quello del cartone è un ciclo ecologico. Il cartone di uso comune in Italia è infatti composto per l'80% da fibre riciclate e solo dal 20% da fibre vergini, provenienti per lo più da foreste di conifere e latifoglie, coltivate e gestite dall'industria cartaria.
E' quindi erroneo credere che la produzione cartaria sia causa di distruzione delle foreste; in realtà è esattamente l'opposto: la produzione cartaria da fibre vergini, sostenuta dal forest management, continua a determinare un incremento della superficie boschiva, il che contribuisce in parte anche a ridurre l'effetto serra.
Neanche la distruzione della foresta tropicale è imputabile all'industria cartaria. È infatti noto che la qualità della fibra che si ottiene dal legno tropicale è poco adatta alla produzione di carta e cartone.
Tutte le grandi aziende produttrici di carta e cartone hanno inoltre dedicato particolare attenzione ai cicli produttivi di cellulosa e cartone ottimizzando i consumi, diminuendo l'uso di oli combustibili, utilizzando sistemi per la depurazione ed il riciclo delle acque e sostituendo collanti potenzialmente tossici con collanti derivati da prodotti naturali, come gli amidi di mais e la fecola.
Al contrario, le foreste della cintura boreale gestite dal forest management, valutabili in 100 miliardi di metri cubi, si stanno espandendo al ritmo di 1,3 miliardi di m3/anno a fronte di uno sfruttamento pari a circa 600 milioni di m3, con un tasso di crescita che supera del 50% quello di abbattimento.
Per un ambiente migliore.
Come si è visto, il cartone ondulato deriva da risorse rinnovabili. Le sue fibre sono biodegradabili e riciclabili al 100%.
Riciclare non solo comporta un tangibile vantaggio economico, ma riduce al minimo la quantità di materiale da imballaggio depositato, dopo l'uso, nelle discariche.
Dei circa 22 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani che si accumulano ogni anno in Italia, i materiali da imballaggio rappresentano circa il 50% dell'intera massa, con carta e cartone che si attestano sul 35%.
Di questo solo il 30%, pari a 2.300.000 tonnellate, viene recuperato. Una quota ancora insufficiente ma in costante aumento.
L'introduzione delle nuove norme legislative legate al settore degli imballaggi vede il cartone ondulato come materiale favorito. A differenza di altri tipi di materiali, infatti, il cartone ondulato è biodegradabile al 100%, si distrugge praticamente da solo, non produce fumi nocivi se incenerito e può essere riciclato continuamente.
Si affidi quindi senza paura agli imballaggi in cartone ondulato per far fronte a tutti i suoi problemi di trasporto!
Il contributo dello Scatolificio Mingazzini
Uno dei problemi più frequenti per chi deve imballare i propri beni è trovare un modo perchè gli oggetti non si muovano all'interno della scatola, rischiando di rompersi.
La soluzione tradizionale è scegliere uno o più profili in materiale plastico sagomato, che bloccano e proteggono il contenuto.
I materiali plastici però, pur essendo funzionalmente adatti allo scopo, causano notevoli problemi di smaltimento, ed in questo contesto d'uso non sono riutilizzabili.
Per ovviare a questo problema abbiamo ricercato delle soluzioni alternative, scoprendo nel cartone il materiale più idoneo non solo per imballare, ma anche per bloccare e proteggere.
L'esperienza sviluppata sulle potenzialità del cartone ondulato ci permette ormai da tempo di sostituire i materiali plastici con elementi contenitivi in cartone, più ecologici e meno costosi.
Scopra anche lei alcune soluzioni già adottate con i nostri clienti, ed usi pure la scheda dei commenti per chiederci consigli sui Suoi problemi di imballaggio.
Le informazioni tecniche contenute nella presente pagina sono derivate in parte dalla monografia: "Il cartone ondulato: una scelta di economia aziendale ed ambientale" a cura di G.I.F.C.O. ed Assocarta.
Scatolificio Mingazzini O. & figli